Piacenti S.p.A. dal 2013 si occupa del recupero della chiesa della Natività

La storia che raccontiamo oggi ci parla del restauro di uno dei beni monumentali più importanti del mondo: la Basilica della Natività di Betlemme. Quasi sempre nella vita di ognuno di noi c’è una data che segna un cambiamento importante. Un punto di svolta. Per Giammarco Piacenti, presidente di Piacenti S.p.A., quella data è il 23 agosto 2013, il giorno in cui inizia l’avventura che rappresenta il sogno di una vita, l’inizio del restauro di uno dei simboli della cristianità.

Da cinque anni, infatti, dopo aver vinto una gara internazionale a cui hanno partecipato dodici gruppi, l’impresa pratese, alla quinta generazione, è in Palestina per occuparsi del consolidamento e restauro della Basilica. Da tutti considerata simbolo della cristianità e patrimonio universale dell’Unesco, la meravigliosa chiesa è stata edificata intorno al 330. Fu un’iniziativa dell’imperatore Costantino I e della madre Elena e fu edificata sui resti di un tempio pagano del periodo di Adriano. I luoghi erano esattamente quelli in cui i primi cristiani celebravano la nascita di Gesù.

I numeri dell’intervento

Che si tratti di un intervento strutturale straordinario lo dicono i numeri. Ben 170 partner, tra collaboratori e consulenti; 33 spedizioni di materiali; 2,800 mq di ponteggi; 20 tonnellate di legno antico; 200 kg di resina per legno e 55,000 viti solo per il tetto; 2000 mq di multistrato fenolico; 2,800 mq di lastre di Piombo e 2 tonnelate di Lana di Prato.

Finora i risultati ottenuti sono ottimi: grazie a “tonnelate infinite di passione, coraggio e umiltà” – assicura Piacenti, con la fierezza di chi ama il suo lavoro – sono stati portati alla luce 130 mq di mosaico restaurato 1 porta armena restaurata, 1 colonna restaurata, 4 colonne in restauro.

E i giornali di tutto il mondo che parlano di loro, dell’impresa pratese nata nel 1875 da una bottega artigiana. Nel corso degli anni hanno saputo evolversi in una struttura articolata, che unisce l’eredità tecnica della tradizione artigiana alla ricerca scientifica più aggior­nata nel massimo rispetto per i principi della moderna teoria del restauro e per gli standard qualitativi e di sicurezza. 

La fama a livello internazionale

Con le spalle coperte da importanti interventi di restauro di beni monumentali in Italia e all’estero, il lavoro in Terra Santa segna una vera e propria svolta per la Piacenti S.p.A.. Giammarco Piacenti ora gira il mondo come relatore nelle università più prestigiose, chiamato a raccontare tutti gli aspetti legati a questa incredibile esperienza. Come lui stesso ammette, ogni giorno gli regala nuove sorprese e scoperte.

La vittoria di questa gara internazionale è sicuramente una storia di successo e contemporaneamente una sfida tutt’altro che semplice.

La basilica è meta di pellegrinaggio di milioni di visitatori ogni anno, non solo cristiani. E’ un complesso architettonico che racchiude dei veri e propri tesori e opere importantissime. Vista l’esigenza di restaurare le coperture, il tetto a capriate, le superfici murarie, i mosaici, e l’ingresso con la sua porta in legno del XIII secolo, nel 2010, Piacenti Spa ha svolto il lavoro creando un team ad hoc. Ha unito squadre di tecnici e operatori altamente specializzati per ogni settore del restauro, utilizzando materiali sostenibili e mirati a valorizzare e tutelare il complesso. Il tutto con la vigile e sapiente supervisione dell’Università di Ferrara.

Una sinergia di talenti e competenze che rappresenta la giusta formula per ottenere un traguardo come questo.

Un successo tutto italiano

Non c’è dubbio che quella di Piacenti Spa, ormai eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo, sia una storia di successo, di esempio e ispirazione per molti imprenditori.

Il clamore mediatico per l’esperienza è stato incredibile, ma questo non deve rappresentare un punto di arrivo. Giammarco Piacenti e il suo team non si fermano e, nonostante gli obiettivi raggiunti, vogliono continuare a lavorare per restituire alla luce i mosaici voluti da Elena, protetti sotto il pavimento, e terminare, così, un’opera incredibile.

Gli obiettivi per il futuro

E per andare avanti? Servono ancora tanti soldi: circa quattro milioni e mezzo di euro. Noi siamo pronte a scommettere che Giammarco Piacenti e tutti gli operatori e donatori che hanno già dato il loro contributo troveranno il modo di completare uno dei più grandi e prestigiosi lavori di restauro al mondo. 

E noi dello staff di Vieni a Vedere saremo qui per raccontarvi tutti gli sviluppi. A conclusione è doveroso dire grazie a Giammarco Piacenti, un imprenditore importante, ma che è sempre stato contraddistinto dall’umiltà che solo i grandi hanno. Un immenso grazie per la passione, l’impegno e tutti i tesori meravigliosi che riporti alla luce e che ci regali con la tua opera.

Di Luigia & Serena

Pin It on Pinterest