Da Franco Fontana a Fabrizio Ferri, l’idea di 14 professionisti che hanno voluto raccontare lo stato dell’arte della fotografia a Roma con mostre, talk, workshop, seminari e laboratori

Riflettori puntati sulla fotografia a marzo a Roma. Un evento di eventi con oltre 450 fotografi coinvolti, 164 mostre, tra personali e collettive, 63 incontri, tra talk, presentazioni di libri e proiezioni, 40 appuntamenti dedicati alla didattica, tra workshop, laboratori, photowalk e seminari, 140 location in tutta la città tra musei, gallerie, università, istituti statali, associazioni, biblioteche, scuole di fotografia, spazi pubblici e privati, esercizi commerciali, studi fotografici. 

Parliamo di MFR19, il Mese della Fotografia a Roma, una straordinaria manifestazione che per tutto il mese di marzo ha invaso la Capitale con 267 appuntamenti gratuiti.

L’idea

Mfr19 è ideato da un gruppo di 14 fotografi professionisti riuniti nell’associazione Faro- Fotografia: Andrea Mazzini, Gilberto Maltinti, Roberto Huner, Sonia Zimmiti, Alex Mezzenga, Alessandra Zucconi, Maria Cristina Valeri, Giulio Speranza, Eugenio Corsetti, Elisa Posella, Francesca Romana Guarnaschelli, Cristiana De Bernardis, Pierangelo Francia, Paolo Franzò. L’obiettivo è diffondere e promuovere la fotografia in tutte le sue forme ed espressioni grazie a luoghi suggestivi e prestigiosi che la città di Roma offre, dal centro alle periferie.

Un unico palcoscenico per celebrare l’arte della fotografia e raccontarla, attraverso la voce di chi la vive tutti i giorni, in una grande narrazione che unisce le realtà fotografiche che operano nel tessuto urbano della Capitale e quelle che provengono da altre regioni italiane. lo scopo è creare una rete che lavori in sinergia per accrescere la cultura fotografica in Italia così come avviene in altri Paesi europei.

Il pubblico

Il successo di pubblico è stato immediato! 3,5 milioni di accessi al sito in poco più di un mese e oltre 200.000 persone raggiunte grazie ai social. L’inaugurazione del 2 marzo a Palazzo Merulana, l’ex ufficio d’igiene riaperto dopo 50 anni, con la mostra di Franco Fontana ha fatto registrare circa 7000 ingressi confermando un largo consenso non solo per l’esposizione del più grande fotografo contemporaneo italiano, ma anche per altri eventi clou che l’hub culturale di via Merulana ha ospitato.

Migliaia di persone – tra le 15 e le 20mila – hanno visitato le mostre, partecipato a incontri, seminari, photowalk, rispondendo con grande entusiasmo alla chiamata dei fotografi di Faro – Fotografia che avevano un obiettivo: “raccontare lo stato dell’arte della fotografia a Roma e unire i puntini di tutte le realtà che operano nella Capitale. Tutto questo per portare alla luce talenti e progetti innovativi, ma anche le difficoltà quotidiane che incontra chi ha scelto la fotografia come passione e professione.

Di sicuro MFR19 è la prova dell’esistenza di un microcosmo di artisti che ha voglia di fare, sperimentare, condividere spazi e idee.

I protagonisti

MFR19 ha fatto sì che molte istituzioni culturali di Roma aprissero le porte alla fotografia, quella fatta soprattutto da chi la vive tutti i giorni. Non solo i “big” della materia, dunque, ma anche  fotoamatori, professionisti più o meno conosciuti, giovani talenti. 

Come ad esempio Martino Cusano che ha dedicato la sua mostra alla disabilità, Rosario Cassala e il suo reportage sui manicomi calabresi, Riccardo De Massimi e il focus sul bisogno di appartenere, Maria Cristina Madera con un progetto fotografico dedicato a persone affette da malformazioni al volto. Ancora, il reportage sociale “Segni particolari – il Bangla sotto casa, la piazza al taglio, le pubblicità anni ’80, i calzini nei sandali dei turisti. Questa è Roma” degli allievi del II e III anno della Rufa – Roma University of fine Arts. Tra gli eventi di chiusura la mostra “Ostia siamo noi”, una due giorni di seminari, incontri e mostre per dire no alla mafia.

Grande successo di pubblico e mediatico anche per le mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini, frutto della performance che si è svolta a Roma durante la notte tra 1 e 2 novembre 2018 per raccontare gli ultimi drammatici momenti di vita di uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo. In risalto i temi legati alla natura, al viaggio, al cinema con le mostre dedicate a Fellini, di Vittoriano Rastelli, e ad Antonioni, di Sergio Strizzi.

I più gettonati

Sold out molti appuntamenti, come gli incontri con Franco Fontana, Ernesto Bazan e Fabrizio Ferri, i grandi nomi di fama internazionale, e il regista Enrico Vanzina, che ha parlato dell’incidenza della fotografia sul suo lavoro. Grande interesse anche per Rino Petrosino e Daniela Boccadoro che hanno raccontato come nasce la copertina di un disco, Paola Agosti e Giovanna Borgese che hanno fotografato molti degli intellettuali del ‘900.

Gettonato, inoltre, l’incontro con Angelo Raffaele Turetta, uno dei più importanti fotografi di scena in Italia, che ha parlato del suo lavoro in opere come I cento passi, La meglio gioventù, Non essere cattivo e altri film storici della nostra cinematografia.

Apprezzate le passeggiate fotografiche, organizzate dalle associazioni culturali romane, da sempre prezioso tassello produttivo del tessuto creativo della Capitale.

Spazio, inoltre, ai laboratori, agli incontri con gli autori, e alle talk che si sono rivelati momenti di incontro e di confronto con fotografi professionisti e grandi nomi della fotografia italiana. 

Con queste premesse c’è da scommettere che Roma possa presto diventare anche la “capitale” della fotografia.


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