Intervista ad Alberto Gava, l’unconventional coach del settore alberghiero

L’arte di accogliere è una prova di sensibilità, la sublime capacità di rendere unica l’esperienza del viaggio e dell’ospitalità. Un lavoro come un altro? Probabilmente per alcune persone e per alcuni addetti ai lavori è così. Basterebbe poco però per cambiare radicalmente l’esperienza dei propri clienti. Ne abbiamo parlato con Alberto Gava, unconventional coach e fondatore di AG Consulenze Alberghiere.

Chi è Alberto?

Prima di tutto un professionista del settore turistico da oltre 20 anni.  Alberto ha fatto un percorso di crescita personale e professionale che è partito lavorando sul campo per molti anni. Ha fatto la gavetta, dai villaggi turistici ai grandi hotel, arrivando anche a ricoprire ruoli di responsabilità. Questo gli ha permesso di conoscere in modo davvero approfondito il settore turistico. Ha saputo unire un enorme bagaglio di competenze alla sua passione ed il risultato non poteva che essere un successo!

Il risultato più grande? Trasformare la sua passione in un lavoro.

Fare ogni giorno ciò che amiamo e che ci fa stare bene. In certi casi non è solo un sogno! Alberto Gava ci è riuscito creando AG Consulenze Alberghiere. Si tratta di una realtà che si occupa di accompagnare le strutture ricettive verso un percorso di crescita e miglioramento. Come? Lavorando su ogni aspetto del business: dal revenue managerment al marketing turistico, dall’interior design alla gestione dell’accoglienza in tutte le sue sfaccettature.

Alberto, per poter offrire un servizio completo, ha creato un vero e proprio network di professionisti, da lui guidati, che collaborano a fianco dei titolari o direttori delle strutture alberghiere. Questo gli permette di individuare punti di forza e criticità, per poi andare a lavorare su tutte le potenzialità. L’obiettivo finale: far emergere l’unicità di ogni struttura.

Gli abbiamo fatto qualche domanda per approfondire un pò questo argomento.

Perché creare un network di collaboratori?

“Perchè i risultati migliori si raggiungono con un buon lavoro in team. Sento sempre il bisogno di confrontarmi e di collaborare con persone che siano in linea con me, con i miei valori e soprattutto con il mio modo di lavorare e di essere. Credo che poter offrire tutto questo ad un cliente sia un grande valore aggiunto, oltre al fatto che nessuno può essere un tuttologo. Ogni persona ha competenze diverse, legate al percorso professionale, che unite alle proprie attitudini rappresentano un grande valore aggiunto per ogni progetto.”

Da cosa è nata questa passione?

“Da quando ho scoperto il turismo vero e proprio. Accogliere le persone nei villaggi turistici e farli sentire in un ambiente protetto, come a casa propria. L’accoglienza è l’80% della vacanza. Ciò che mi ha dato maggiore trasporto è stato ilbenessere che provavo nel far star bene le persone. Questo grazie anche ad un lavoro nascosto, di chi sta dietro le quinte. Chi si occupa dell’accoglienza non è l’ultima ruota del carro, come pensano in tanti.”

Personalmente trovo rara la sensibilità che Alberto ha verso gli altri e verso l’ambiente che lo circonda. Ciò che spinge i clienti a sceglierlo è la sua capacità di valorizzare l’unicità, prima delle persone, poi di ogni struttura turistica in cui lavora. Proprio per questo motivo ha creato un percorso di coaching di settore, dedicato a chi possiede o gestisce una struttura alberghiera o turistica, per valorizzarla in ogni suo aspetto e anche per svilupparne il business, perché i risultati economici sono importanti!

Perché l’unconventional coaching alberghiero?

“Ho sentito il bisogno di offrire ai miei clienti il metodo con cui io stesso sono stato in grado di fare un salto di qualità: l’unconventional coaching. Al centro di tutto c’è la persona, la struttura che rappresenta, la sua unicità. Il metodo unconventional permette di individuare le peculiarità sulle quali lavorare per identificare la giusta direzione e raggiungere i propri obiettivi. L’unconventional coaching aiuta ogni giorno proprietari, manager di strutture ricettive o start-up del settore alberghiero e turistico ad offrire maggiore qualità e personalizzazione dei servizi, contribuendo così a regalare agli ospiti un’esperienza memorabile. Il coach è la figura che lavora a diretto contatto con il manager per riuscire ad avere un quadro oggettivo della situazione attuale e individuare, così, le azioni mirate per raggiungere un cambiamento generale positivo.”

Quali altri servizi offri?

Spesso la partenza è il coaching, che mi aiuta ad avere un quadro molto più preciso della situazione, ma poi offro anche consulenze in tutti gli ambiti del settore turistico. Grazie al team di persone con cui collaboro posso dare una consulenza completa, anche per quanto riguarda il marketing turistico e la comunicazione, perché dopo aver portato la struttura alla situazione desiderata, è importante anche comunicarlo adeguatamente e promuoverla.

Una delle attività a cui mi dedico è anche l’organizzazione di eventi per grandi gruppi. Lavoro spesso con agenzie formative che organizzano corsi anche per 1000 persone e per loro mi occupo di tutto: dalla ricerca delle strutture con i requisiti adeguati ad ospitare l’evento, all’ottimizzazione del budget per cercare di offrire un alto livello di servizio, con una spesa contenuta per i partecipanti.

So che hai anche scritto un libro che sta per uscire. Ce ne vuoi parlare?

“Sì, ho scritto un libro perchè volevo dare uno strumento anche operativo per avvicinare le persone a questo mondo. In molti non sanno neanche cosa sia il coaching, figuriamoci l’unconventional. Quindi ho provato a creare il primo manuale che parlasse di questo tema con un focus specifico per il settore turistico e alberghiero, per dare subito qualcosa di utile a chiunque gestisca un hotel. Ovviamente non è come una consulenza personalizzata, ma può essere un utile punto di partenza.”

 

di Serena Galletti

 

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