E’ uno degli eventi artistici del momento, ha letteralmente conquistato centinaia di migliaia di visitatori a Milano e Firenze e sta rivoluzionando la concezione della rappresentazione e della fruizione dell’arte tanto da incuriosire il direttore, fresco di nomina, della Reggia di Caserta che presto aprirà le porte di uno dei luoghi più belli d’Italia per ospitare questo evento innovativo e immersivo. E’ Klimt experience, inedita mostra multimediale, dedicata alla vita e all’opera del celebre artista viennese, uno dei massimi autori dell’era moderna, che sarà ospitata fino al 1 maggio, dopo una proroga di un mese per il successo ottenuto e la richiesta proveniente in particolare dalle scuole, nel complesso fiorentino di Santo Stefano al Ponte, chiesa sconsacrata adiacente a Ponte Vecchio recentemente riconvertita in auditorium e spazio espositivo. Le figure e i paesaggi di Klimt sono i protagonisti assoluti di questa nuova rappresentazione multimediale immersiva, dedicata al padre fondatore della Secessione che assieme ad altri artisti coltivò il mito dell’opera d’arte totale, quello di una democratizzazione del bello e della creatività.

Niente didascalie o guide che spiegano le opere e il contesto storico, quindi, ma un contributo didattico affidato all’area interattiva d’introduzione alla mostra – dotata di tavoli multimediali touch screen e occhiali immersivi Samsung Gear VR – che propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico enigmatico e sensuale dove si realizza il trionfo di un’arte senza confini. Grazie alla potenza dell’immagine e della tecnologia usata, i quadri e i dettagli che caratterizzano l’opera di Klimt restano impressi nella mente dei visitatori accompagnandoli in un viaggio intenso ed emozionante che inchioda al pavimento (sì avete capito bene) soprattutto i giovanissimi. E’ eccezionale, infatti, l’impatto visivo delle immagini riprodotte dal sistema Matrix X-Dimension progettato in esclusiva per questa video installazione: 30 proiettori laser trasmettono oltre 40 milioni di pixel sui megaschermi dell’allestimento garantendo una definizione maggiore del Full Hd.

A chi si deve tutto questo?

Quarantanove anni, appartenente a una antica e importante famiglia fiorentina, che ha legato il proprio nome alla cultura, nato e cresciuto a Palazzo Pandolfini, progettato da Raffaello Sanzio e divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento culturale per Firenze, Federico Dalgas è uno dei primi imprenditori italiani ad aver puntato sui prodotti multimediali nel settore dei beni culturali, fondatore e amministratore di C&T Crossmedia.

“Di sicuro il luogo dove sono cresciuto – spiega Dalgas – ha condizionato fortemente tutta la mia vita”. Del resto, appassionarsi all’arte in una città come Firenze non è difficile così come decidere di farne la propria professione lasciandosi allettare dai numeri da capogiro che ogni anno i siti culturali del capoluogo toscano registrano. Ancora più facile risulta per chi a casa si nutre di pane, anzi bistecca alla fiorentina, e arte tra collezionisti, artisti e creazioni di vario genere e provenienza. E’ in questo contesto di bellezza che si forma Federico e matura la decisione di dedicarsi alla cultura e alle arti con un occhio sempre alle evoluzioni tecnologiche. L’obiettivo è cercare di coniugare il lato classico dell’arte con la veste innovativa che i ritmi moderni richiedono in ogni campo di attività.

“Firenze è una città meravigliosa e racchiude una grossa fetta del patrimonio artistico mondiale – sottolinea Dalgas orgoglioso – ma non basta vivere di rendita e aprire le porte dei musei, delle chiese e delle opere monumentali di cui disponiamo”. Per essere competitivi e in cima alle classifiche mondiali per numero di turisti e visitatori occorre essere al passo con i tempi, studiare le nuove tendenze anche in fatto d’arte, aprirsi a nuove forme di comunicazione che valorizzino al meglio l’intramontabile bellezza di opere e autori. E non è facile in un luogo dove tutto sembra già perfetto, quasi intoccabile, anche il modo di fare cultura.

“Siamo partiti con le guide nelle versioni audio e video fornendo servizi ai musei e con tantissima energia e voglia di sperimentare e innovare”– spiega.

Pochi dipendenti, fatturato soddisfacente ma certo non con numeri da capogiro, dal suo anno di fondazione, il 2008, la Crossmedia ha concentrato tutte le sue energie nella ricerca, nello studio e nello sviluppo di progetti innovativi per eventi multimediali dedicati all’arte, al mercato digitale e all’editoria tradizionale. Ora le cose sono molto diverse. L’azienda è solida e in espansione e oggi ricopre un ruolo di primo piano come fornitore di contenuti innovativi e strategie per mostre multimediali itineranti o permanenti di grande originalità e richiamo internazionale.

“Non mi piace chiamare quello che realizziamo semplicemente mostre – ci racconta Federico – i nostri sono spettacoli immersivi che hanno cambiato la concezione dell’arte, soprattutto dal punto di vista della fruizione, basati su un modello che coniuga “il vecchio” e il ”nuovo” grazie alla sinergia tra elementi fondamentali quali l’appeal del progetto, che permette di intercettare i gusti del pubblico, il carattere di intrattenimento, l’aspetto educativo, il prestigio e l’affidabilità, e, non ultimo, la regia, ovvero la qualità della realizzazione attraverso il costante aggiornamento delle nostre competenze”. Dunque questo è il segreto del successo di una realtà aziendale che oggi conta 18 dipendenti, con un fatturato triplicato, i cui eventi hanno un enorme successo di pubblico, apprezzati soprattutto dai giovanissimi.

Ma procediamo con ordine.

E’ il 2014 quando C&T Crossmedia decide di distribuire un “prodotto” artistico innovativo e originale, realizzato da una società australiana, la Great Exibition. Si tratta di Van Gogh alive, l’evento multimediale dedicato alla vita e alle opere del maestro olandese. Un successo straordinario di pubblico. A questo punto è difficile tornare indietro, alle vecchie mostre e al vecchio modo di concepire le esposizioni artistiche. “Dopo un periodo di ricerca e studio negli Stati Uniti – spiega Federico – ci siamo detti: abbiamo l’arte, abbiamo le competenze necessarie, abbiamo autori e registi… perché importare questi prodotti? Perché non crearli e produrli qui?”

E arriva a la prima produzione fatta in casa: Incredible Florence, dedicata alla bellezza e alla ricchezza artistica fiorentina in programma anche nei prossimi anni. Nel 2015 l’incontro che segna una svolta. Già, perché la vita – come spesso amiamo sottolineare noi di Breaking Good – è fatta di casualità, quegli strani incroci e incastri che possono indirizzarci, se armati di coraggio e determinazione, sulla strada giusta. “in quell’anno, infatti, ci viene dato in gestione la chiesa sconsacrata di Santo Stefano a Ponte, oggi splendido auditorium dove prendono vita i nostri progetti artistici e musicali e che a oggi ha avuto oltre 200mila visitatori”.

Il resto è storia, che parla diverse lingue peraltro, con richieste dalla Cina e dal mondo arabo. Oggi l’azienda è leader nella fornitura di servizi mobili al mondo della Cultura e a quello museale, in particolare progettando e industrializzando applicazioni mobili compatibili con tutte le piattaforme digitali, inoltre progetta e realizza applicazioni mobili pensate e progettate per essere delle vere e proprie e-guide delle più belle città d’arte Italiane.

Klimt Experience ha avuto un grandissimo successo, come già detto, soprattutto tra i più giovani.

“I ragazzi per tutta la durata dell’evento, un’ora circa, si sdraiano sul pavimento (fortunatamente riscaldato) e si lasciano rapire dalla potenza delle immagini, dalla coinvolgente colonna sonora diffusa da un sistema audio 3D di ultima generazione, dalla straordinaria forza evocativa delle opere selezionate e delle ricostruzioni del contesto storico curati dallo storico dell’arte Sergio Risaliti. E soprattutto si dimenticano di avere uno smartphone se non per commentare e condividere le foto delle opere. Praticamente, sono loro il nostro miglior strumento di comunicazione e diffusione, e questo perché siamo riusciti a parlare il loro linguaggio. Questo è il segreto del successo”.

E la prossima sfida? “Vogliamo che i luoghi di cultura italiani ospitino i nostri eventi – conclude Federico – che ci chiamino i direttori dei musei proprio come ha fatto il direttore della Reggia di Caserta. A quel punto saremo riusciti nel nostro intento, su cui in pochi avrebbero scommesso, e riusciremo a creare degli eventi artistici che parlano del passato con il linguaggio del futuro, certi che il messaggio dell’artista e la meraviglia delle opere selezionate in questo modo arriveranno davvero a tutti con tutta la potenza possibile, che è quella di un’esperienza artistica senza confini, di alto livello”.

Crossmedia è pronta a lanciare due nuovi progetti dedicati agli Impressionisti e a Leonardo Da Vinci. E noi scommettiamo che sarà un altro strepitoso successo.

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